mercoledì 8 novembre 2017

Gli alimenti per celiaci: i consigli per un acquisto sicuro dei cibi senza glutine

Prodotti dietoterapeutici per diabete e intolleranza alimentareOrmai sono in vendita in quasi tutti i supermercati, ma bisogna essere sicuri dell’ acquisto dei cibi adatti ai celiaci che, per chi soffre di questa intolleranza, dovrebbe dire addio a pane, pasta e pizza a base di frumento, segale, orzo, avena e kamut che contengono il glutine, una proteina che danneggia l’ organismo di chi è intollerante. Per fortuna, l’ industria alimentare, grazie a tecnologie mirate, oggi offre un’ ampia scelta di prodotti “gluten free” in farmacia e al supermercato.



Questi alimenti sono un po’ più cari degli altri, ma in caso di celiachia te li paga lo Stato. Basta che ti rivolga alla tua Asl munita di certificato che attesti la tua malattia. Ti verrà rilasciata l’ autorizzazione a ricevere buoni gratuiti fino a un valore di 90 euro al mese (140 euro per gli uomini) da utilizzare in farmacia e al supermercato.Gli alimenti per celiaci erogati dall’ Asl sono riconoscibili dal logo verde del Ministero della Salute che ne controlla la sicurezza; entro il 2012 questa certificazione sarà uniformata in tutta Europa. Rientrano in questa categoria, però, solo i cibi sostitutivi indispensabili, come pane e pasta privati di glutine, la cui presenza non deve superare i 20 ppm (parti per milione, corrispondenti a 20 mg/kg).Per il resto, c’è ampia scelta di prodotti specifici per celiaci, dai piatti pronti al gelato, dalla pizza al panettone. Basta leggere le etichette. Puoi trovare varie diciture, da “contiene solo tracce di glutine” a “minima presenza di glutine”, ma i cibi sicuri al 100% riportano la scritta “senza glutine”.Una sicurezza in più la dà il marchi barrata rilasciato dall’ Aic e dalle sue consorelle europee, utile anche per escludere l’eventualità di contaminazioni da glutine nei processi di lavorazione. Ciascuna associazione per le verifiche segue modalità diverse: quelle dell’ Aic sono le più rigorose e dal 2011 verranno estese a livello europeo.L’elenco dei cibi certificati Aic si trovano sul sito www.celachia.it. Sul fronte dei sapori, invece, c’è ancora qualche difficoltà. Renderli più appetitosi è la sfida in cui è impegnata ora l’industria alimentare.Celiachia. Sintomi, diagnosi, test, alimenti per celiaci Solo una persona su dieci sa di essere celiaco (intollerante al glutine). La celiachia è una patologia sempre più diffusa in Italia. E’ una malattia subdola perché molto spesso non diagnosticata. I sintomi della celiachia sono infatti generici e imprecisi, possono essere riferiti a molti fattori e solo in un secondo tempo si pensa alla celiachia. Secondo le stime in Italia sarebbero circa 400 mila le persone affette da celiachia, eppure solo a pochissimi, addirittura uno su dieci, sarebbe stata diagnosticata. Per quanto diffusa, la celiachia è certamente sottostimata. La celiachia è una intolleranza permanente al glutine (una sostanza proteica presente in avena, orzo, segale e frumento) che, una volta introdotta, provoca una reazione tossica nell’ intestino per cui i cibi ingeriti non vengono più assimilati. Gli alimenti non digeriti possono portare a un’infiammazione cronica della mucosa che può provocare diarrea, vomito, mancanza di appetito, gonfiore addominale, arresto della crescita (di qui l’ importanza di diagnosticarla con tempestività nei bambini) e perdita di peso.DAI SINTOMI ALLA DIAGNOSINon sempre la celiachia si presenta in modo chiaro. Un tipo di celiachia, definita silente, è pressoché asintomatica (cioè priva di sintomi). Ugualmente subdola è la forma definita atipica che ha sintomi diversi e prevalentemente non riferibili all’ intestino, come ad esempio l’ anemia o la dermatite erpetiforme. La celiachia che gli studiosi definiscono tipica, però, ha una sintomatologia ben identificabile: arresto della crescita (nei bambini dopo lo svezzamento), diarrea, debolezza, perdita di peso, gonfiore addominale e turbe dell’ umore. In presenza di uno o più di questi disturbi è sempre bene sentire lo specialista ed effettuare il test. Vi sono casi, infine, in cui i sintomi sono un po’ meno specifici come disturbi allo stomaco, facilità alle fratture, crampi muscolari e ferite alla bocca.QUANDO SI MANIFESTA LA CELIACHIAIn teoria l’ intolleranza al glutine può manifestarsi a qualsiasi età anche se è più frequente nella prima infanzia, quando si introducono nell’ alimentazione, con lo svezzamento, alimenti a base di glutine. Capita però che la celiachia insorga anche dopo un trauma, un incidente, un’ operazione chirurgica o un periodo di grande stress emotivo. La dinamica, in questo caso, non è chiara nemmeno agli specialisti e va da sé che la diagnosi diventa ancora più difficile perché i sintomi possono essere mal interpretati. Per questo è bene imparare a individuare determinati segnali da riferire tempestivamente allo specialista che potrebbe verificarli e decidere se è il caso o meno di fare il test per individuare l’ intolleranza. Ci sono alcune categorie di individui che sarebbe bene si sottoponessero al test. In particolare: chi ha una familiarità con il disturbo, ovvero ha parenti prossimi che soffrono di celiachia, i bambini che hanno una crescita rallentata e tutti coloro che presentano sintomi riferibili alla malattia. La percentuale di trasmissione della celiachia tra i parenti di primo grado non supera il 20%. E’ difficile quindi parlare di vera e propria ereditarietà piuttosto, gli specialisti, sono concordi nel ritenere vi sia una certa predisposizione familiare. In particolare la malattia si associa a degli antigeni del complesso maggiore di istocompatibiità (HLA).TEST PER L’ INTOLLERANZA AL GLUTINEInizialmente, per togliersi il dubbio, si possono eseguire accertamenti meno invasivi come ad esempio un semplice esame del sangue che ricerchi però degli anticorpi specifici: gli AGA, anticorpi antigliadina di classe IgA e IgG e gli EMA, anticorpi antiendomisio di classe IgA. ). Nel primo caso si indaga sulla glandina, una delle proteine che costituiscono il glutine, nel secondo sull’ endomiso, un costituente dei tessuti. Va detto che i due test, se presi singolarmente, non danno risultati certi. Può capitare infatti di trovare anticorpi alla gliandina anche in persone non affette da celiachia. Quando però entrambi i test concordano sul risultato (positivo o negativo) è certo si possa confermare, nel primo caso, o escludere, nel secondo, la diagnosi di celiachia. Recentissimo, il test sugli Anti-transglutaminasi che dosa gli anticorpi di classe IgA. Per arrivare però a una diagnosi definitiva, in genere lo specialista consiglia di eseguire una biopsia intestinale, prelevando un frammento di tessuto sul quale eseguire l’esame istologico onde verificare se i villi sono stati danneggiati.CONSEGUENZE DELLA CELIACHIALa celiachia è da considerarsi una malattia importante soprattutto per i bambini piccoli perché ne rallenta la crescita e lo sviluppo. Anche nelle persone adulte, però, il cattivo o parziale assorbimento delle sostanze nutritive può portare ad altre complicanze. In particolare :- Osteoporosi: perché assorbire poco calcio può indebolire la struttura ossea- Calcolosi renale: dovuta alla perdita di calcio e grassi- Anemia: per la carenza di ferro, vitamine e minerali- Convulsioni o epilessia : perché si assorbono pochi folati il che favorisce la formazione di depositi di calcio cerebrali- Aborti: ve ne è una maggiore incidenza data dalla carenza di folati- Problemi alla tiroide: chi è affetto da celiachia è tre volte più soggetto a soffrire di affezioni tiroideeLA CURA PER LA CELIACHIA: LA DIETA SENZA GLUTINEIl problema della celiachia è innanzitutto diagnosticarla. A questo punto basta adottare una dieta priva di glutine per vedere scomparire totalmente i sintomi. Non solo, anche la mucosa intestinale, lentamente, torna alla normalità. Inizialmente, però, per correggere le carenze alimentari, lo specialista può prescrivere integratori alimentari a base di vitamine e minerali. Anche una volta raggiunto un buono stato di salute, però, è bene rispettare i divieti in materia alimentare perché dosi anche minime di glutine possono scatenare l’ immediata insorgenza dei sintomi. Dalla malattia, infatti, per il momento non si guarisce. Non è indispensabile però rinunciare a vita a dolci, caramelle, creme, pizza e pasta, in commercio, infatti, si possono trovare molti prodotti di questo tipo adatti ai celiaci. Tra l’altro, molti, si possono ritirare gratuitamente in farmacia perché sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale. In questo caso il tetto di spesa viene calcolato in base al fabbisogno calorico individuale. UNA SPERANZA PER IL FUTUROLa ricerca, negli ultimi anni, ha fatto passi da gigante, in particolare gli scienziati sono riusciti ad identificare la parte di glutine indigesta ai celiaci. Adesso tutti gli sforzi sono concentrati a trovare un enzima capace di scomporre proprio questo frammento di glutine. In futuro potrebbe quindi essere messo in commercio un farmaco da assumere quando si mangia qualche alimento proibito. Un’altra bella notizia arriva dall’Australia: gli studiosi hanno scoperto una proteina in grado di sollecitare la risposta immunitaria dell’ organismo. Adesso lavorano allo studio di un vaccino preventivo.ALIMENTI AMMESSI E ALIMENTI DA EVITARE PER I CELIACIVi sono alimenti ad alto contenuto di glutine e quindi da considerarsi tossici che devono assolutamente essere banditi dalla dieta, altri che ne contengono una minima quantità e sono da ritenersi percentualmente rischiosi e infine alcuni che si possono mangiare tranquillamente. Ci sono gesti che compiamo meccanicamente senza pensare alle conseguenze. Inghiottire una pillola ad esempio, può essere dannoso. Capsule e compresse, infatti, possono contenere amido. Massima attenzione deve anche essere posta in cucina. Vietato riutilizzare l’olio per friggere (potrebbe essere stato contaminato da cibi infarinati o impanati), vietato utilizzare la stessa macchinetta del caffè per preparare quello d’orzo. Attenzione, infine, ai prodotti commerciali confezionati, spesso addizionati con emulsionanti o addensanti a base di cereali.In particolare semaforo rosso (alimenti vietati) per:farine di orzo, avena, segale e frumento; pasta; pane; pizza, focaccia, fette biscottare cracker e grissini; biscotti, torte confezionate, snack e merendine; pasta fresca, ravioli e gnocchi; yogurt ai cereali o al malto; creme (besciamella, crema pasticcera ecc.) a base di farina; alimenti impanati; minestroni già pronti con cereali; birra; caffè d’orzo o segale; whisky, gin e wodka.Semaforo giallo (aliementi pericolosi) per: panna montata, budini, purè istantaneo, yogurt alla frutta, formaggi fusi e sottilette, insaccati, marmellate, nutella e cioccolata, gelati già confezionati, dadi, caramelle e gomme da masticare, maionese, senape e salsa di soia, oli di semi vari.Semaforo verde (alimenti consentiti) per: riso, pasta speciale senza glutine, semolino di riso, farina di miglio, soia, mais, riso, castagne, ceci e tapioca, carne, pesce, pollame, polenta, uova, latte e formaggi, tutti i tipi di verdura, tutti i tipi di frutta fresca, legumi, frutta secca e sciroppata, bevande gassate (aranciata, coca, chinotto), caffè e Tè, liquori (grappa, rum ecc. ad esclusione di quelli già citati sopra negli alimenti vietati e pericolosi), vini, spumanti e champagne, gelati e sorbetti fatti in casa, torte, dolci e biscotti fatti in casa con le farine permesse, zucchero e miele, budini preparati in casa, burro, oli di oliva, mais, vinaccioli, soia, riso, girasole e arachide.(Tratto da Naturalia Domus- SEZIONE MANGIAR SANO articolo a cura di Silvia Lucchi – B&P Editori Free Press – www.bp-editori.it)

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